Buon compleanno San Carlo!
 







Rosario Ruggiero




In occasione del duecentottantacinquesimo anniversario della nascita del Teatro di San Carlo, il Museo di Napoli - collezione Bonelli, attingendo dalla sua copiosa raccolta di documenti storici rari, quando non unici, ha creato una mostra visibile già dal 4 novembre scorso fino al seguente 11 dicembre. In esposizione locandine anche ottocentesche, antichi programmi di sala, medaglie, progetti architettonici, fotografie e sorprendenti chicche che documentano momenti particolari della storia di quello che resta il più antico teatro d’opera europeo attualmente in funzione, sul cui palcoscenico si sono esibiti non pochi tra i maggiori musicisti di ogni tempo e sono state date prime rappresentazioni prestigiosissime.
«Tra i documenti esposti più affascinanti – ci spiega Gaetano Bonelli, direttore e fondatore del Museo di Napoli – il biglietto d’ingresso per la mattinata del 24 ottobre 1922, nella quale Benito Mussolini annunciò l’imminenteMarcia su Roma, quello per la serata di gala indetta, ancora da Mussolini, in onore di Hitler, il manifesto di quel giorno del 1848 in cui tra le mura del teatro fu comunicata la nascita della costituzione del Regno delle due Sicilie, biglietti di ingresso, abbonamenti e programmi di sala di concerti e recite particolarmente importanti con la direzione d’orchestra di artisti del calibro di Giuseppe Martucci o Pietro Mascagni, l’ultima locandina borbonica conosciuta, la prima locandina postunitaria, che annunciava l’esecuzione della Stabat Mater di Gioacchino Rossini addirittura sotto la direzione di Francesco Saverio Mercadante, e tanto altro ancora. In più, coprendo io il duplice ruolo di direttore del Museo di Napoli e della Casa Museo “Enrico Caruso”, alcune testimonianze sono state momentaneamente scambiate tra le due istituzioni per meglio sottolineare l’indubbio reciproco valore e prestigio del più celebre tenore del mondo e del più illustre teatro di Napoli».
Come ènata questa mostra?
«Questa, che io ritengo la più importante mostra mai realizzata sul Teatro di San Carlo, almeno con un taglio documentario così spiccato, nasce in virtù di un materiale custodito frutto del mio quarantennale lavoro di ricerca e recupero e di un mio desiderio annoso. Non può che dispiacere quindi il Teatro di San Carlo stesso come mancata sede espositiva e, conseguentemente, attenzioni mediatiche e di pubblico compromesse, ferma restando la soddisfazione per la realizzazione di un’impresa difficile, moralmente sostenuta dal Comune di Napoli ed in qualche misura economicamente dalla Banca di Credito Cooperativo di Napoli, che ha meritato l’apprezzamento entusiastico dei visitatori a tutt’oggi ospitati».






2022-11-30


   
 



 
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