La sesta edizione del World Urban Forum “Il Futuro Urbano”
 











Fino al 7 settembre il territorio della Mostra D’Oltremare di Napoli è territorio Onu. Suona come un allarme, ma è invece il World Urban Forum la conferenza mondiale sull’urbanistica dove i sindaci di ogni parte del globo si confrontano su modelli di sviluppo sostenibile, crescita e vivibilità delle grandi metropoli.
Il World Urban Forum è un convegno internazionale istituito da UN-Habitat, l’Agenzia delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani con sede a Nairobi, ed ha l’obiettivo di esaminare e monitorare il problema della rapida urbanizzazione delle città e dell’impatto sulle comunità e sulle economie. Il Forum si svolge ogni due anni in una città diversa richiamando un gran numero di esperti da tutto il mondo.
Il forum si propone di discutere e di esaminare le implicazioni della crescita demografica nei contesti urbani e di trovare nuove forme e nuove pratiche di miglioramento della qualità della vita, intesa in senso lato come benessere economico e realizzazione personale attraverso processi di urbanizzazione sostenibile.
I temi della sesta edizione del forum sono:
- Pianificazione urbana: istituzioni e regolamentazione. Miglioramento della qualità della vita
- Equità e prosperità: distribuzione della ricchezza ed opportunità
- Produttività delle città: città innovative e competitive
- Mobilità urbana, energia e sostenibilità ambientale
Ad aprire i lavori questa mattina, come da programma, è arrivato il ministro della pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi che ha puntato il suo discorso, in tempi di crisi. sul valore dello sviluppo dei centri cittadini, cercando di infondere un po’ di ottimismo. “Le città – ha detto - sono centri che se ben gestiti possono creare occupazione. Ma sono anche un luogo dove nel nostro secolo si svolge la lotta all’inclusione sociale. Il World Urban Forum è un’opportunità per fare il punto della situazione sullo stato dell’arte dell’urbanizzazione. La tematica urbana è nel cuore
del dibattito internazionale ed è estremamente importante per affrontare le nuove sfide”.
Il ministro ha quindi ricordato che il 20% della popolazione mondiale vive nelle città, si tratta di oltre 3 miliardi di persone che subiranno ulteriori aumenti nei prossimi anni (entro il 2030 si parla di un +1,5%). Ma se in Occidente il problema è ormai la recessione e la crisi economica, in altre aree del mondo, vale la pena sempre ricordarlo, le emergenze sono ancora primarie, dalla mancanza d’acqua e elettricità nelle abitazioni, alle pessime condizioni sanitarie. Così al Forum si parlerà molto anche di progetti portati avanti da Un -Habitat per aiutare i paesi in difficoltà. E su questa linea si posizionato anche stil primo cittadino Luigi De Magistris che ha lanciato un manifesto dei sindaci e dei rappresentanti delle comunità locali per tracciare "le linee dello sviluppo sostenibile e puntare all’eliminazione delle disuguaglianze".
Ieri infatti De Magistris ha incontrato nella tavola rotonda organizzata dal comitato dell’Onu per le autorità locali i suoi colleghi arrivati da diverse parti del mondo Turchia, Messico, Brasile, Ecuador, Ruanda, Zimbabwe e da lì è nata l’idea di avviare un percorso comune: “Abbiamo convenuto – ha detto - che le città devono essere i luoghi delle persone e non delle cose e devono essere spazi pubblici aperti a tutti dove si combattono le disuguaglianze. Quando i cittadini occupano gli spazi pubblici la criminalità si allontana”.
A riportare il dibattito in “casa” ci ha pensato il governatore Stefano Caldoro che ha creduto opportuno lanciare una sorta di appello al governo affinché ci ripensi prima di abbattere le province. Secondo il presidente della regione Campania se si continua, infatti, sulla strada della “centralità delle funzioni amministrative” si andrà incontro a “un altro fallimento” anche per le città metropolitane: “Lasciando i confini amministrativi senza pensare prima alle grandi funzioni, come mobilità, energia,sanità, acque, depurazione, i processi non si governano ed esplode la spesa pubblica. Né si può pensare di risolvere il problema eliminando le Province, sarebbe una follia”. P.M.R.






2012-09-04


   
 



 
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