articolo 2486

 

 
 
LA FORZA CATARTICA DELLA MUSICA
 











Diversamente che nella tragedia, l’azione è rappresentata nella musica in modo solo analogico, di modo che la catarsi specificamente musicale appare più debole e viene resa in certo modo virtuale dalla presenza di infinite possibilità di riempimento di senso. Non per questo, però, la catarsi musicale risulta meno importante o efficace: anzi, sarebbe forse possibile argomentare in favore della tesi opposta. È ciò che traspare dalle pagine del romanzo  del musicologo Gildo De Stefano, dal titolo Diario di un suonatore guercio, alla sua seconda prova narrativa, presentato in anteprima al Campania Libri Festival 2023 e uscito adesso anche in versione cartacea in tutte le librerie italiane, oppure richiederlo a ordini@denigriseditori.it .
In particolare, illuminante e ricco di suggestioni appare l’accostamento a certa narrativa mitteleuropea tuttavia, mentre in quest’ultima corrente
letteraria la storia di amori impossibili fa parte dell’educazione sentimentale dei protagonisti, nel ’Diario’ di De Stefano il ’suonatore’ innamorato della ragazza e insieme amico del rivale, porterà per tutta la vita i segni di questa esperienza, pur trovando nella musica la catarsi della sua passione d’amore. Libro giovanilmente impetuoso ma già magistralmente strutturato e denso di risvolti psicologici, l’autore esprime con rara intensità il momento utopico dell’amore vissuto e idealizzato come dedizione assoluta e irripetibile.
In questo racconto il protagonista, Tommaso, giovane pianista e compositore, narra in prima persona la sua storia. Dopo aver trascorso un’infanzia felice, rimane guercio a causa di una disgrazia sul finire dell’adolescenza.  Non rinuncia però alla vita, anzi, pieno di determinazione lotta giorno per giorno contro le avversità. Lo aiuta moltissimo la musica, che sente sorgere prepotente dentro di sé. Decide dunque di intraprendere gli studi di
pianoforte in America ma essi si rivelano più difficili di quanto pensasse e conclude i corsi alla Berklee con voti mediocri. Comincia tuttavia a comporre dei blues, molto apprezzati dai suoi amici e con i quali comincia ad esibirsi nelle case dei ricchi della Milano bene in cui si è trasferito. Proprio in una di queste dimore conosce prima Ilaria, della quale si innamora follemente, e poi Luca, famoso vocalist di jazz che lo introduce nel mondo dello spettacolo. La sua carriera raggiunge l’apice con la composizione di un blues originale che avrà grande eco, prima a Milano e poi in tutta Europa, consacrandolo compositore di successo. Ma se la carriera artistica splende la sua storia sentimentale avrà però un triste epilogo. Storpio a causa dell’incidente giovanile, non avrà mai il coraggio di farsi concretamente avanti con Ilaria, la quale si innamorerà di Luca. A causa di ciò Tommaso soffrirà moltissimo: conosceva infatti molto bene le abitudini che l’amico aveva nel trattare le donne. Il suo dolore raggiungerà il culmine con il matrimonio dei due innamorati, che lo porterà anche al pensiero di suicidarsi. Pochi mesi dopo però il matrimonio avrà una crisi e Ilaria abbandonerà il marito. Il protagonista si riavvicinerà dunque all’amico, il quale troverà conforto dapprima solo nell’alcool e poi in un gesto estremo della sua esistenza. Tommaso rimarrà sempre e comunque solo un amico, un’ombra nella vita di Ilaria, in un dramma passionale che corre costantemente sulle righe di un pentagramma.
De Stefano utilizza un tessuto dialogico costituito, naturalmente, anche da numerose citazioni di eventi e personaggi reali della musica italiana e internazionale a cui ha assistito e ha conosciuto, a tratti vivacissimo, di grande naturalezza, gusto letterario, e di notevole intensità espressiva, a tratti anche autobiografico data la sua lunga militanza nell’ambiente musicale a 360 gradi.
Annamaria Alagna

Gildo De Stefano
Diario di un suonatore
guercio
InFuga Edizioni,pp.205, euro18,00



2023-11-02