articolo 2364

 

 
 
Notte di stelle, notte di note a Capodimonte
 







Rosario Ruggiero




Magnifica serata, quella del 10 agosto scorso, a Napoli, nel Real Bosco di Capodimonte, per fausta convergenza di fattori, artistici, paesaggistici, climatici.
Concerto nella notte di san Lorenzo, oramai istituzione cittadina voluta e curata da Aurora De Magistris, in arte Aurora Giglio, e benevolmente accolta dal direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger, in più, quest’anno, coronamento dell’altrettanto riuscito Festival della Musica popolare del Sud Italia.
Belvedere del Real Bosco di  Capodimonte magnificamente affacciato sulla città del Vesuvio, limpido cielo stellato nella notte notoriamente delle stelle cadenti, aulente ambito verdeggiante ed una straordinaria fontana monumentale, recentemente restaurata, la cornice dell’esibizione musicale che ha avuto consueta protagonista Aurora Giglio, ottimamente coadiuvata dal violinista e fisarmonicista Vittorio Cataldi, dal chitarrista Gianni Migliaccio e
dal mandolinista Paolino Coppeto, interpreti di un nutrito repertorio di canzoni classiche napoletane, celeberrime o di raro ascolto, dispensatrici di dolci sentimenti amorosi e di rievocazioni liriche del luogo.
Pubblico numeroso, attento e partecipe, nel pieno rispetto delle norme sugli assembramenti a causa della recente pandemia, sdraiato sui prati, con gli occhi al firmamento e le orecchie alle melodie che, deliziose, vagavano per la tiepida aria serotina.
E l’immortale estro di antichi maestri si diffondeva e risorgeva dalla perizia dei bravi esecutori.
Ben più di un’ora, letteralmente volata, per lo stupore degli astanti che, alla fine, richiedevano bis, finanche la replica dell’intero programma.



2020-09-03