articolo 2272

 

 
 
Riccardo Dalisi - Alessandro Mendini
Rompete le righe! Disegno e Libertà creativa
 











Nella Home Gallery di Andrea Nuovo, a via Monte di Dio, è stata allestita la Mostra Rompete le righe! Disegno e Libertà creativa” che ha voluto mettere in evidenza le opere su carta, disegni, di due grandi artisti, architetti e disegnatori instancabili, che oltre ad aver realizzato opere di architettura e scultura in Italia ed all’Estero, non hanno mai smesso di mettere in evidenza il loro pensiero su carta. Sono Riccardo Dalisi e Alessandro Mendini entrambi nati nel 1931, l’uno a Potenza, l’altro a Milano. Dalisi, stabilitosi a Napoli, ha insegnato nella Facoltà di Architettura Federico II, divenendo Direttore della Scuola di Specializzazione di Disegno Industriale. Negli anni Settanta insieme ad Andrea Branzi, Alessandro Mendini, Ettore Sottsas ed altri architetti che in Italia aderivano alla “architettura radicale”. fondò la “Global Tools”, contro-scuola di architettura e design.

Riccardo Dalisi oltre che con gli studenti di Architettura è stato da sempre impegnato con i bambini delle scuole e con gli anziani dei quartieri popolari (Rione Traiano, Ponticelli, Rione Sanità) unendo didattica e creatività nello stimolare la fantasia e l’esaltazione della bellezza dei luoghi di Napoli. Così nel 1981 vinse il premio “Compasso d’oro” per la realizzazione, insieme alla Ditta Alessi, delle varianti di una ideale “caffettiera napoletana”. Lo interessò poi un’altra ricerca, per le rappresentazioni di cavalli e cavalieri in disegni e in colorate sculture metalliche che hanno abbellito vie e piazze in varie città come a Capua e le nostre strade in varie ricorrenze.

Nel 2009, ha promosso la prima edizione del Premio “Il Compasso di latta”. Nel 2014 ha vinto un secondo style="mso-bidi-font-style: normal">“Compasso d’oro” per la sua attiva ricerca nel sociale. Ricordo nello stesso anno il Laboratorio Creativo Rotolarte aperto per i bambini malati, molto partecipi, in mostra nelle grandi Sale dell’Ospedale Annunziata. Sempre più le sue attive iniziative gli hanno dato successo. E diverse sono state le mostre e i premi anche per la sua attività di architetto, con l’Architettura Volante realizzata con gli studenti sui tetti della Facoltà. Si ricordano le partecipazioni alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, al MOMA di New York. Ultimi il FRAC di Orleans e il Museo Pompidou di Parigi che dal 2018 ha messo in mostra permanente alcune sue sculture nel reparto “Arte Povera”. Oggi i suoi disegni in mostra ci ricordano tutti i suoi personaggi, le sue linee, i suoi colori, i suoi pensieri.

Alessandro Mendini, purtroppo scomparso in febbraio, ebbe conoscenza e dimestichezza fin da bambino con opere d’arte conservate nella sua casa paterna che ispirarono il suo genio creativo stimolato anche dalle sue capacità di scrittore che gli dettero modo di dirigere per anni le Riviste “Casabella”, “Modo” e “Domus”. Nelle riviste e nei suoi libri di architettura, dagli anni settanta, egli volle promuovere e promulgare un’Architettura Eclettica senza tener conto dell’ambiente in cui operava, inserendo nuove trame, nuovi spunti nell’architettura circostante come successe anche a Napoli nella Villa Comunale, creata da Carlo Vanvitelli, e nei quartieri del Vomero, alle Stazioni Metropolitane, dove introdusse inattesi caseggiati. Nel 1979 e nel 1981 gli fu attribuito il “Compasso d’Oro” che ricevette ancora nel 2014 attribuito alla Carriera. Dal 1979 al 1991 dette vita ad “Alchimia”, un noto gruppo di radical design, in cui l’idea basilare era l’ibridazione tra le arti che lo condusse alla creazione di opere mescolate negli elementi. Recentemente abbiamo visto un’ampia mostra, con Fortunato Depero, suo maestro ed altri artisti, nella Casa Rossa di Anacapri nell’ estate 2017 quando spiegò i suoi principi in una interessante conferenza sulle terrazze dell’Hotel Capri Palace. Molto ci sarebbe ancora da ricordare su questi due Artisti straordinari e la MostraRompete le righe! Disegno e libertà creativa” suscita nel pubblico una forte curiosità.

Riccardo Dalisi, si alterna con i suoi disegni ai disegni postmoderni geometrici e talvolta puntinisti, esposti di Alessandro Mendini che ricordano anche la “Poltrona Proust”. I visitatori sono interessati alla distinzione degli stili, dei colori, delle linee sempre gradevoli, raffinate: Nei disegni Dalisi si riconoscono i suoi personaggi, ironici e bislacchi variati nei colori; mentre in Mendini si distingue la ripetuta molteplicità delle linee geometriche che definiscono piccoli oggetti e altresì la variabilità del colore.

I disegni esposti alternati sono di medie dimensioni, sostenuti da leggere cornici, disposti nell’ampia, elegante Galleria che si apre in un vasto giardino pensile, ricco di alberi, che stupisce come possa esistere nascosto tra gli antichi Palazzi di via Monte di Dio a Napoli.

Maria Carla Tartarone



2019-05-31