Di imminente presentazione al grande pubblico, “Studio etimologico e tematico delle canzoni napoletane cenni storici e curiosità”, ponderoso volume di oltre cinquecento pagine scritto da Mario Lepre, magistrato in pensione, autore, oltre che di testi e commenti di cultura giuridica, di un libro storico autobiografico di atmosfera romana e di un “Canzoniere napoletano”. Titolo chiaramente illustrativo della specificità dell’argomento, quello di questo suo ultimo lavoro, libro, tra l’altro, arricchito da un cd con venti tra le più famose canzoni napoletane del periodo classico interpretate dallo stesso Lepre. Indice, poi, felicemente esplicativo dell’articolazione del contenuto che, partendo dal tema dell’amore, attraverso “Le canzoni più belle”, “La prima notte di nozze”, “Dal voi al tu”, “L’amore ed i passaggi obbligati prima di esternarlo”, “L’amore sotto controllo”, “come aggirare il controllo”, “L’amore per Napoli” e tanto altroancora, sfocia in un racconto storico che dal Duecento giunge, secolo dopo secolo, all’Ottocento, quindi analizza i maggiori poeti per giungere infine ad una disamina della lingua usata in tutto questo amplissimo panorama artistico. Non mancano spigolature, aneddoti, frasi celebri ed altro curiosità di ogni sorta. «La Napoli di cui parlo – spiega l’autore nelle righe introduttive non esiste più, e un mondo scomparso. La memoria storica è l’unica che può mantenerla in vita, e fino a quando ci sarà qualcuno che si interessa ad essa sopravvivrà. Quando si parla di Napoli, città canora per eccellenza, il pensiero va subito alle sue canzoni, alle immortali melodie che l’hanno resa famosa nel mondo: ma essa è molto di più. Non è mio intento proporre paragoni perché ogni luogo del pianeta ha sue bellezze, sue grandezze, sue originalità; intendo solo parlare delle “molte Napoli” che ho conosciuto attraverso gli scritti di tanti Autori, tanti incontri, ricordi ed esperienzepersonali dirette e indirette; e parlerò anche, naturalmente, delle canzoni, che sono uno spaccato, anzi una fotografia del modo di vivere e di pensare, del costume di un popolo nel corso di un’epoca che va dal 1200 fino, anno più anno meno, all’inizio della Seconda Guerra Mondiale perché da quel momento in poi tutto è vorticosamente mutato». Salutiamo quindi, con questo libro un’ ulteriore luce gettata su una esemplare espressione artistica, antropologica, sociologica, psicologica e più, tesoro eterno per l’intera umanità.
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