VALE PIU’ UN COMICO CHE UN POLITICO
 







di GILDO DE STEFANO




Beppe Grillo

Diciamocelo chiaramente: ogniqualvolta un comico si occupa di cose serie, si apre l’immancabile dibattito sull’invadenza dei guitti che "fanno politica", invadono campi altrui, svolgono una "supplenza" indebita e via blaterando. Sabina Guzzanti, molto più interessata alla libertà di stampa di tanti giornalisti, aveva patrocinato insieme a Tana de Zulueta e altri una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare che liberasse la Rai dall’occupazione militare dei partiti. Dario Fo e Marco Paolini si erano uniti alle proteste del popolo No-Tav in Val di Susa. Sabina e Dario si erano ritrovati alla marcia dei cittadini di Vicenza contro la nuova base Usa. Beppe Grillo che, prima del V-Day e poi dopo la partecipazione all’assemblea Telecom in rappresentanza di migliaia di piccoli risparmiatori fregati, arringa le folle che contestano inceneritori inquinanti e robaccia del genere al Monnezza Day. Fino all’ultimo‘outing’ di Fiorello, che dai microfoni di Viva RadioDue, incita i campani a non andare a votare il 13 e 14 aprile a meno che l’allegra coppia Bassolino-De Gennaro liberino la regione dai cumuli di immondizia. Chi, a torto a ragione, in Italia sente minacciato il proprio futuro, la propria vita, la propria salute, il proprio lavoro, incontra sulla sua strada soltanto comici. Leader politici, mai.
Tempo fa, mentre esplodeva il caso Telecom, mentre in Virginia un folle ammazzava 32 persone, mentre la Camera votava unanime la legge Mastella che imbavaglia i giornalisti sulle inchieste giudiziarie prima che cadesse il governo Prodi, il presidente della Camera, anzi della Telecamera, Fausto Bertinotti, già ospite semifisso di "Porta a Porta", partecipava alla trasmissione di Fiorello e Baldini, e tra un frizzo e un lazzo declamava il poetico testo dell’inno di Forza Italia. Risate generali. Ma che simpatica, questa terza carica dello Stato! Ma che uomo alla mano.
Ma siamo sicuri che,per colmare il fossato che separa i politici dai cittadini, gli eletti dagli elettori, la soluzione migliore sia quella di andare in televisione, o alla radio? D’Alema cucina un risottino chez Bruno Vespa. Fassino incontra fra le lacrime la sua vecchia tata a "C’è posta per te". Berlusconi se la canta e se la suona in duo con Apicella a "Porta a Porta". Di Pietro e Schifani si tirano le torte in faccia al Bagaglino, dove anche il ministro Mastella, quello dei sacri valori della famiglia, è stato protagonista di un’indimenticabile performance con Aida Yespica vestita solo delle sue proprie mani. Mai una volta che questi si sentano fuori posto. A casa nostra, poi, si raggiunge il ridicolo. Il governatore Bassolino, per esempio, perde pezzi della sua giunta e rimane incollato alla sua poltrona, mentre è in corso un procedimento giudiziario nei suoi confronti per aver ridotto la Campania ad un immondezzaio, sotto gli sberleffi dell’intero staff di comici di ‘Zelig’. Che aspetta adimettersi? A proposito di comici, c’è da dire che hanno più dignità loro che questa classe politica. E intanto uno dei delfini del Super-Governatore Bassolino, l’assessore Oddati, assieme alla Iervolino, si sono visti declassare il megaprogetto del Forum delle Culture da Rutelli. Sono andati in fumo 150.000 euro, a meno che i due di S.Giacomo non decidano di ‘spartirsi’ i meriti con i commissari che vorrebbe imporre lo stesso Rutelli. Ci vien da pensare: ma come si fa a programmare qualcosa che dovrà avvenire nel 2013 laddove non si riesce a raggiungere nemmeno il numero legale in Consiglio Comunale? Sarà un sogno, ma molti italiani –e ancor più i napoletani- vorrebbero essere rappresentati da politici che si vedono poco, che sono magari noiosi, che non sono telegenici, che magari sbagliano, ma che si occupano di cose serie. Pretendiamo troppo?






2008-04-06


   
 

 

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